Prende il via al Corrent “Evolution Programme”, il programma della FIGC rivolto al settore giovanile ed in particolare fino all’Under 14 .
Nove in totale le società dell’Area di sviluppo di Savona che al momento partecipano al progetto, solo due in Valbormida: Carcarese e Cairese. Per essere ammessi bisogna presentare la domanda di partecipazione e la Federazione valuta se la società possiede o meno i requisiti.
Al Corrent il primo allenamento con lo staff federale è avvenuto lunedì 28 ottobre e ha coinvolto la squadra dei Giovanissimi, a novembre invece sarà il turno degli Esordienti e così a proseguire. Otto gli incontri previsti in questi mesi che permetteranno agli allenatori e ai ragazzi biancorossi di intraprendere un importante percorso di crescita e di miglioramento, a fianco di Tiziano Glauda (responsabile tecnico dell’Area di sviluppo di Savona, nonché ex giocatore della Carcarese), Luca Tabò (tecnico e preparatore dei portieri) e Silvia Piccini (allenatrice della Nazionale U19, esperta della preparazione atletica e docente di Corsi Uefa C e D, è stata tecnico e responsabile del settore giovanile di società professionistiche come Genoa, Juventus, Milan).
“Grazie a questo progetto riusciamo a lavorare sul territorio a stretto contatto con le società, dove andiamo a proporre il metodo che la Federazione considera il migliore per l’apprendimento del gioco del calcio da parte dei ragazzi e delle ragazze – spiega Tiziano Glauda – Un metodo che prevede un apprendimento in maniera induttiva: nelle varie esercitazioni indirizziamo il ragazzo o la ragazza con delle domande mirate per farli ragionare direttamente mentre stanno facendo allenamento, cercando di non interrompere l’esercizio. I dati infatti dimostrano che se il giovane apprende di propria spontanea volontà, ragionando da solo in campo, assimili molto meglio i concetti, piuttosto che quando l’allenatore gli indica in modo direttivo cosa fare o cosa non fare. Per le leva più grandi, il metodo prevede una proposta tecnica più situazionale che analitica, mentre nelle leve più piccole questi due aspetti sono più bilanciati”.
Un lavoro sul territorio che permette ai tecnici federali di riscontrare i problemi che hanno le società durante gli allenamenti e cercare di risolverli, “problemi – precisa Glauda – che possono essere di spazio (campo condiviso insieme ad altre leve), di materiale ecc. Il metodo quindi cerca di proporre anche un’organizzazione di campo, con lo scopo di ridurre i tempi morti. Uno studio infatti ha dimostrato che in media in un’ora e mezza di allenamento sono effettivi solamente dai 45 ai 52 minuti ed è quindi necessario aumentare la durata dell’allenamento che, secondo questo metodo, è composto da tre stazioni di lavoro e due di partita, una libera e una a tema”.
Importante anche l’aspetto comunicativo: “Ogni allineamento – dichiara Glauda – ci diamo degli obiettivi di cui rendiamo partecipi i ragazzi e dopo la seduta ne parliamo, questo per stimolare un dialogo con l’allenatore e per far sì che i ragazzi e le ragazze imparino a comunicare sia gli aspetti positivi che negativi. Spesso infatti chiediamo loro cosa non gli è piaciuto e cosa si sarebbe potuto far meglio, quindi anche per noi allenatori diventa un momento di crescita”.
“Il progetto – continua – è per stare vicino alle società ed è volto in particolare agli allenatori, sarà poi loro discrezione decidere se prendere in considerazione questo metodo, in toto o solo in parte. Con le società nuove, all’inizio facciamo noi gli allenamenti, poi vengono effettuati i co-conduzione con i tecnici della società, con il passare del tempo e l’acquisizione del metodo, saranno poi loro a condurlo integralmente e noi saremo solo di supporto, ovviamente al termine si analizzeranno le criticità riscontrate. Mettiamo anche a loro disposizione un’app gratuita, in cui ci sono varie esercitazioni effettuate dai centri federali e che la Federazione propone ogni mese, l’allenatore può prendere spunto e portare le attività in campo”.
“Lavorando in questo modo, l’obiettivo è arrivare nel 2030 ad ottenere un giocatore che sia efficace, corretto, autonomo e creativo”, conclude Glauda.
Commenta il direttore generale della Carcarese Roberto Abbaldo: “Siamo molto felici di poter far parte di Evolution Programme, questo progetto rappresenta un altro traguardo importante per il nostro settore giovanile che è in continua crescita. Oltre che essere un riconoscimento importante per il lavoro che sta svolgendo la nostra società, molto attenta ai giovani e sempre pronta ad investire sulla formazione dei propri ragazzi”.